Saturday, February 26, 2011

No doubt that people of Veneto are nicknamed Polentoni


POLENTA

Polenta is a recipe typical of North of Italy and in particular of Veneto where polenta is very rich and deeply rooted. Always it has been defined as the "dish of the poor,” polenta is the basis of many recipe thanks to his goodness and simplicity: the polenta, in fact, is nothing but a mixture of water and cereal flour, cooked in a pot.
Contrary to popular belief, not only does the polenta with the flour corn, but can be prepared with a variety of cereals and even with chestnuts flour.
The origins of polenta have their roots in antiquity, the period when Christopher Columbus returned from America and he brought with him a plant that it has never been seen in Europe: the corn or maize.
Colombo said that the natives of the Americas used to prepare a kind of mixture with corn flour and water, which was then cooked and enriched with sauces, vegetables, meat or cheese.
Once the maize had been planted, it grew very prosperous above all in the northern part of Italy and for this great abundance and its low cost; it became the favorite food of the poor, especially the farmers who cultivated it. Since the polenta tastes very "neutral", it is very easily adaptable, then the farmers found many variations to combine this food, that is very nutritious and inexpensive, with other existing recipes typical of our country. Nowadays, the recipes for polenta that they have been passed down
by our fellow mountaineers, and all recipes are very good such as: fried polenta, polenta and Osei, and the famous polenta and taragna.
Polenta
Ingredients
Water
1 liter
Corn meal (corn) 1 / 2 kg
Sale
1 tablespoon
Preparation
First put a pot over high heat with salt water and bring it to boil. Then add the cornmeal a little at a time, not very slowly cause the formation of those pesky curb called in technical jargon "Fraticelli", and started to mix it all with a beautiful wooden spoon. Keep stirring in the same direction, mixing the upper layer with the more shallow depths to mix the mixture well. If the polenta begins to become too hard and compact, then add a ladle of hot water to make it softer.
After about 40 minutes, during which you will have continued to turn
undeterred polenta, it starts to break away from the edges of the pot and
in theory it may already be served at the table but, the polenta is cooked more than is good then continue cooking for another 20 minutes.
Once cooked, pour the polenta on the traditional wooden cutting board and
it brings to the table hot, already sliced.

Polenta with radicchio sausage with red wine
Ingredients - radicchio - Refosco red wine - cold polenta.

Preparation Clean the radish, place in bowl and season. In a pan fry in hot oil with sausage and radicchio blend with the wine, to thicken and serve on soft polenta. Wine flanking Refosco

Polenta

Ingredienti Acqua 1 litro Farina gialla (di mais) 1/2 kg Sale 1 cucchiaio Preparazione

Per prima cosa mettete su fuoco vivo una pentola con l'acqua salata e portatela ad ebollizione. Aggiungete quindi la farina gialla un pò alla volta, molto lentamente per non provocare la formazione di quei fastidiosi grumetti chiamati in gergo tecnico "fraticelli", e iniziate a mescolare il tutto con un bel mestolo di legno. Continuate a mescolare sempre nello stesso verso, miscelando lo strato più profondo con quello più superficiale fino ad amalgamare il composto per bene. Se la polenta comincia a diventare troppo dura e compatta, allora aggiungete un mestolo d'acqua calda per renderla più morbida. Dopo circa 40 minuti, durante i quali voi avrete continuato a girare imperterriti la polenta, questa inizia a staccarsi dai bordi della pentola ed in teoria potrebbe già essere servita in tavola ma, la polenta più si cuoce più viene buona quindi continuate la cottura per altri 20 minuti. Terminata la cottura, la polenta si versa sul tradizionale tagliere in legno e si porta in tavola calda, già tagliata a fette.

Polenta e radicchio con salame al vino rosso

Ingredienti - radicchio rosso - vino rosso refosco - polenta fredda.


Saturday, February 12, 2011

Risotto alla milanese con osso buco una tradizione milanese


Cucina e gastronomia

Parlare di una gastronomia Lombarda è molto difficile ma se vogliamo trovare un minimo comun denominatore gastronomico, appare chiaro che quella Lombarda è cucina di lardo e di burro (come quasi ovunque sopra la linea dell'Appennino), in cui prevalgono le tecniche di lunga cottura, come la lessatura e la stufatura, in cui la pasta è arrivata solo recentemente ad avere diffusione di massa e a usurpare in qualche modo il ruolo storicamente acquisito dal riso e dalle polente.
E' dunque cucina di brodi, di pucie, cioè di sughi, e di zuppe: cucina di cucchiaio, più che di forchetta.
E' una cucina dove si possono gustare piatti della tradizione padana o alpina, (il risotto alla pitocca e quello alla certosina, il vitel toné, i tortelli di zucca, i casonsei bergamaschi ecc.) oppure i formaggi (le bresaole, il gorgonzola, il grana e la maggior parte dei formaggi tipici, la mostarda cremonese, le cipolline sott'aceto e il pan de mej).
Noi martedi proponiamo il classico risotto alla Milanese, la cosa che caratteizzza questo risotto e’ l’aggiunto di zaffereno alla base tipica di qualsiasi risotto. Il risotto allla Milanese segue d’obbligo la scelta dell’osso buco. Per essere un vero osso buco alla Milanese non puo che mancare la Gremolata, un composto di aglio, prezzemolo, buccia di limone, la salvia e il rosmarino. Che si fa cadere come neve sull’osso buco cucinato. Gremolata serve ad allegerire il sapore forte dell’osso buco. Passando al nostro dessert ci muoviamo nella citta di Cremona. Gia il nome ci ricorda una base della pasticceria italiana la crema. Dopo aver degustato un piatto forte come l’osobuco ci delizieremo con un dolce a base di crema e mascarpone. Il mascarpone costituisce la base di molte farcie per paste o carni e di una varietà infinita di creme da dessert. Di queste ultime già Pantaleone da Confienza forniva nel 1477 la ricetta base:"... al mascarpone si mischiano dell'acqua di rose e un bel po' di zucchero".
Al posto dell'acqua di rose si sono utilizzati negli ultimi due secoli, l'amaretto, il maraschino, il brandy, il rum e, nei nostri anni, persino l'onnipresente limoncello.
Il gusto del mascarpone, così tondo e cremoso è in grado di armonizzare anche questo. Ma Cremona è anche una delle città più famose per la produzione di torrone. Si narra che per il matrimonio di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti, che fu celebrato a Cremona nel 1441, i pasticcieri di corte, proposero ai commensali un dolce a base di uova, mandorle e miele che riproduceva il famoso Torrazzo, la torre campanaria della Cattedrale. Ai nostri giorni il torrone si mangia esclusivamente durante le feste natalizie.
Durante la preparazine di questi piatti tipici Lombardi degusteremo un antipasto di formaggi tipici accompagnato dalla nostra focaccia Bianca un best seller di chicca restautrant con un buon vino bianco.\Vi aspetto come sempre alla mia tavola

Antonia

OSSO BUCO

Ingredienti

Ossobuchi di vitello (n.6, da 250 g ciascuno), burro (60 g), vino bianco (1 bicchiere), buccia di limone (di 1/2 frutto), aglio (1/2 spicchio), salvia (2 foglie), rosmarino (1 rametto), prezzemolo (30 g), brodo (q.b.), farina 00 (q.b.), sale (q.b.), pepe (q.b.)

Osso Buco
Ingredients
Ossobuco calf (No. 6, 250 g each), butter (60 g), white wine (1 cup), lemon peel (for 1 / 2 fruit), garlic (1 / 2 clove), sage (2 leaves ), rosemary (1 sprig), parsley (30 g), soup (to taste), flour 00 (to taste), salt (to taste), pepper (to taste)

Preparazione

Infarinare gli ossibuchi. In un largo tegame farli rosolare in metà del burro. Bagnare con il vino e lasciare evaporare. Regolare di sale e pepe. Coprire il tegame e fare cuocere su fuoco basso rigirandoli di tanto in tanto e bagnandoli con il brodo secondo necessità. Nel frattempo preparare le gremolata tritando finemente l'aglio, il prezzemolo, la buccia di limone, la salvia e il rosmarino. Poco prima di servire unire la gremolata all'intingolo insieme al rimanente burro.

Preparation
Flour the shanks. In a large pan fry in half the butter. Add wine and let evaporate. Add salt and pepper. Cover the pan and cook on low heat turning them from time to time, and spraying with the broth as needed. Meanwhile, prepare the gremolata, finely chopped garlic, parsley, lemon peel, sage and rosemary. Just before serving, add the gremolata all'intingolo with the remaining butter.


RISOTTO ALLA MILANESE

Ingredienti

200 g di riso, 1,2 litro di brodo, una manciata di prezzemolo, un poco di burro, parmigiano grattugiato.zafferano

Ingredients
200 g of rice, 1.2 liter of broth, a handful of parsley, a little butter, grated Parmesan cheese. Saffron

Preparation
In a large pot pour the broth, bring to a boil and add rice. Wash the parsley and chop finely.
When cooked, add to the soup a little butter and chopped parsley. When the rice is almost cooked, Strain saffron dissolved in the broth, pressing the pistils still whole with a spoon and add the resulting liquid to the rice and let it finish cooking.
Before serving, add the remaining butter, half the grated cheese and stir well to mix. Serve with plenty of grated cheese.

Preparazione

In una casseruola capiente versate del brodo, portate ad ebollizione ed aggiungete il riso. Lavate il prezzemolo e tritatelo finemente.
A cottura ultimata, unite alla minestra un pò di burro ed il prezzemolo tritato.
Quando il riso è quasi cotto, passate al colino lo zafferano sciolto nel brodo, schiacciando i pistilli ancora interi con un cucchiaio e aggiungete il liquido così ottenuto al risotto e lasciate finire la cottura.
Prima di servire, unite il restante burro, metà del formaggio grattugiato e mescolate bene per amalgamare. Servite in tavola con abbondante formaggio grattugiato.


Tuesday, February 8, 2011

piemonte Mais in tutti i modi


MAIS IN TUTTI I MODI

Per le popolazioni povere del nord d’Italia il granturco ha costruito a lungo un cibo di sussistenza sotto forma di pane o polenta mentre I contadini del sud , la coltivazione del mais era poco praticata per caranza di acqua. Quindi I contadini del sud usavano sopratutto farina bianca.

Studiando la regione del Piemonte e’ d’obbligo dare una spiegazione ai diversi tipi di Mais:

- il mais chiamato DENTATO si impiega solo come mangime per gli animali

- il mais chiamato VITREO si impiega per fare la farina.

- Il mais DOLCE si consuma direttamente in grani

Il mais dolce e’ poco usato in Italia. Ultimamente si usa solamente in aggiunte per condire le insalate

Mentre la farina di mais, bianca o gialla, si usa da tempo ed e' una tradizione tipica del nord d’Italia di prepararla durante le giornate invenali. come per esempio una polenta leggere da gustare solamente condita con del formaggio tipico locale. E' anche interessante l’uso della farina di mais per preparare la pasta all’uovo, crespelle, pane, biscotti e dolce. Il risultato migliore e' dato dalla mescolanza di farina di mais con farina di frumento o farro che forniscono una base che evidenzia il sapore del mais e contemporaneamente ne stempera le note estreme.


For the poor people in northern Italy corn has built a long subsistence food in form of bread or polenta. Instead for the peasants of the south, the cultivation of maize was impractical for the absence of water. So the farmers the South used especially white flour for their recipes.
Studying the region of Piedmont is a must to explain the different types of corn:

- TOOTHED corn is used only as feed for animals
- Corn called VITREOUS is used to make flour.
- SWEET corn is consumed directly in grain

The sweet corn is very little used in Italy. Lately, the only use is in addition to season the salad.
While the corn flour, white or yellow, is in used for some time and it is a tradition in northern Italy to make polenta during cold days of winter. Simple recipes such polenta topped with the cheese is an example. It is also interesting to use the corn flour to prepare: egg noodles, pancakes, bread, biscuits and sweet. The best result is given by the mixture of corn flour with wheat or barley flours. The mixture provide a foundation that highlights the flavor of corn and simultaneously dilutes the notes extreme of it.


TORTINO DI MAIS AL GUSTO DI SAMBUCA.

200 gr. burro

250 g. di farina di mais

200 gr. zucchero

3 cucchiai di latte

2 uova

1 bicchierino di sambuca

cacao in polvere


Mescolate accuratamente il burro con lo zucchero, incorporate poco alla volta le uova sbattute, poi la farina , iI latte e la sambuca. Imburrate e infarinate una tortiera e versate il composto , poi fate cuocere in forno a 180 gradi per 30 minuti.

Lasciate raffredare la torta, cospargerla con il cacao e spolverate la torta con zucchero a velo


Vino: Moscato naturale d’Asti

200 gr. Butter

250 g. corn flour
200 gr. sugar

3 tablespoons milk
2 eggs

1 shot of sambuca
cocoa powder


Mix thoroughly the butter and sugar, gradually incorporated the beaten eggs, then flour, milk and sambuca. Grease and flour a cake pan and pour the mixture. Bake at 180 degrees for 30 minutes. Let the cake cool, sprinkle with cocoa and powdered sugar.

Wine: Moscato d'Asti natural

Saturday, January 29, 2011

Zuppa alla Valpellinense


While farmers were preparing their soup with rye bread and vegetables in season, the gentlemen loved to taste the soup broth enriched with meat, cheese and butter. Among those zuppe the most famous is the " la Zuppa alla Valpellinese " Even the bread was not the same for farmers and for the first signori. The wealthy ate fresh white bread. He poor people the black bread. The black bread was prepared once a year involving the entire family, while the women kneaded, the men took care of the wood stove in the country.
The cooking was careful and meticulous, and when the bread came out of the oven was a great feast.
Once dried, it became very hard and was used to cut the "Copapan", a kind of iron knife that can still be found in craft shops. Placing it for a few minutes to soak in the soup, milk, or, if on the other, water, and then softened this bread.

Ingredienti (per 4 persone)

  • 1 litro e mezzo di brodo
  • 1 verza
  • 4 etti di fontina
  • mezzo kg di pane bianco (casereccio) tagliato a fette
  • cannella in polvere
  • 150 grammi di burro.

Preparazione

In una pirofila, disponete a strati il pane e la fontina, terminando con lo strato di fontina.
Fate bollire la verza nel brood. Aggiungete il brodo sul pane e attendete che il tutto si ammorbidisca, aggiungendo poi il burro fuso (molto caldo) sull’ultimo strato. Spolverate con cannella; passate in forno già caldo (200-220°) e lasciate cuocere per circa 40 minuti, fino a quando la fontina non diverrà dorata, iniziando a formare una crosta. Servitela calda
.

Ingredients (serves 4)
• 1 and a half liters of broth
1 cabbage
4 ounces fontina
half a kilogram of white bread (homemade), sliced
cinnamon powder
150 grams of butter

Preparation
In a baking dish, arrange layers of bread and fontina, the layer of fontina.
Boil the cabbage in the brood. Add the broth over the bread and wait until it all softens, then melted butter (very hot) the last layer. Sprinkle with cinnamon; past in a preheated oven (200-220 degrees) and cook for about 40 minutes, until golden fontina is starting to form a crust. Serve hot
.

Sunday, January 23, 2011

Regional italian cooking classes

Buon giorno,

The new section of Learn the Italian through the love of food is ready to start. We open our class with Aosta Valley Cuisine. This cuisine is rustic and simple, which are mainly soup, game and cheeses. The soup has very ancient origins and is often made with rye bread slices, cheese and cabbage, as the soupe a la Valpellinenze. We start to prepare this recipe as our first course.

Being in the mountains, cannot miss the classic fonduta prepared with the traditional Val D’ Aosta cheese: Fontina, whose name originates dall’alpeggio Font. We prepare it with flan of cabbage. A typical dish of meat is the Soca, cooked beef with fontina cheese and cabbage. The idea is to learn different dishes using 3 or 4 regional ingridiens such as Fontina cheese, Verza and Mele. For dessert we are going to prepare the Hockiene better known as Fritelle di mela

Saturday, January 8, 2011


I just got back from Italy and with the help of the time zone I have a few more minutes in the morning to think. Wake up with the colors of dawn when even the kids are asleep, relaxes my mind. I go to sleep and I get up with the same delemma my cooking classes? Enthusiasm sometimes falls but the will remains. My little space in the Big Apple. Sometimes I wish I had the recipe in my hands. A little salt, extra-verigne oil and so on and if you use the right ingredients with the right dose is the result guaranteed. In life instead becomes more complicated. You must find the hidden ingredient that changes an idea into a business.
In December, having completed the first course to learn Italian attravero food. With my 5 or 6 more or less devoted students the basic course is taken off. The second step, the course should be moving through the Italian regions following a path from North to South . To use seasonal ingredients I thought I would start from the regions of Northern Italy. Then move on to spring with the regional recipes of the center and finally conclude with the recipes of southern Italy in the summer.
.

The appointment is 'planned for mid-January and I would like to visit the Val D'Aosta. I hope and I wish that my class gets bigger.

Tuesday, December 14, 2010

verdure in pastella


Ingredienti per 10 persone:

Verdure in pastella

Farina 300g,/ flour
Sale fino un pizzico,/ solt
4 uova,/eggs
Birra 1/4 di litro,/ beer

olio si semi / vegable oil

1 kg di zucchine/ zucchini

1kg di melanzane/ eggplants

3 carciofi/ artichokes

200ml latte/mlk

400 gr. Caciocavallo cheese


It is Italian tradition, I would say more' in the Lazio, that for Christmas Eve is used to prepare the vegetables in batter. Since Christmas Eve it is vigilia where we can not eat meat so it is typical to serve vegetables in batter as a starter, followed by a dish of fish.

Merry Christmas and a happy appetite at all

Preparazione:
Cominciamo con l’approntare la pastella,unendo in una terrina la farina con il sale, le 4 uova intere e il latte.Far riposare per circa 1/2ora.Nel frattempo lavare e spuntare le zucchine e le altre verdure tagliandole poi longitudinalmente o come richiedete dalla vostra verdura, spargere del sale fino;Prendete una padella e versate l’olio di semi e mettetela su un fuoco alto;

Nel mentre mettere nella pastella in sequenza le zucchine ed le altre verdure e infine le melanzane, friggendoli via via nell’olio profondo.Prelevate quando siano ben dorati e deponetele su carta assorbente da cucina;Trasferire gli ortaggi fritti nel piatto di portata e solo allora salare;

Spargere sul fritto le scaglie di caciocavallo piccante e mandare in tavola.La frittura e’ ottima calda, ma resta buona e gustosa anche da fredda.

Preparation

Let's start with the preparation of pastella, mixing the flour into a bowl with salt, 4 whole eggs and milk. Let stand for about 1/2ora.Meanwhile, wash and trim the zucchini and other vegetables, then cutting them lengthwise and sprink with salt;Take a pan and pour the vegetable oil and place it on a high heat, keep the tempature high.Meanwhile make inside the pastelle in sequence: zucchini and other vegetables and then at the end eggplants, deep frying it in oil gradually;Taken when they are golden brown and dispose them on paper towels;Transfer the fried vegetables in a dish and only then add salt;Pour over slices of spicy cheese called caciocavallo and serve them.Le Verdure in pastella are good warm, but still they are good and tasty even cold


Note: Note

Alcuni fanno la pastella eliminando le uova (intere e chiare) ed in luogo del ¼ di birra, usano un piccolo panetto di lievito di birra sciolto in ½ bicchiere d’acqua tiepido ed amalgamato alla farina ed agli altri ingredienti

Some make the pastella by removing the eggs (whole and clear) and place ¼ of beer, use a small packet of yeast dissolved in ½ cup of warm water and mixed with flour and other ingredients

Se ne ottiene ugualmente una buona pastella , ma è certamente meno ricca e perciò meno gustosa; del resto in cucina, come nella vita, le mezze misure non pagano o pagano poco: essere o non essere; tertium non datur!
It also gets a good pastella, but it is certainly less rich and therefore less tasty, the rest in the kitchen as in life, half-measures do not pay or pay little. To be or not to be: tertium non datur!

Vini: ovviamente Corposi vini rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a temperatura ambiente, se la preparazione è di contorno a pietanze di carni;

Wines: Red wines from Campania ,bodied such as Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi

The red wine must serve at room temperature, if the preparation of frittura in pastella comes as side dish to the red meat.

Invece Vini secchi e profunati bianchi campani (Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano)

Instead dry white wine profunati from Campania such as Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano)

freddi di frigo, qualora la preparazione accompagni formaggi freschi o sia usata come antipasto.

White wine as usually must serve cold if the preparation of frittura in pastella comes as side dish to cheese or as appetizer .